Welcome



La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

...inoltre: cinema, fotografia, cultura e altre cose che mi passano per la mente.

lunedì 14 maggio 2012

Periferia XXIV - Mario diceva
















Per un periodo della mia vita ho vissuto con Mario.
Un tipo alto, capello lungo, occhiali sul naso ed espressione perennemente addormentata. Studiava Economia, voleva fare il promotore finanziario o qualcosa del genere. Sembrava più uno studente di Filosofia che un business man. 
Mario non era particolarmente brillante, ma all'Università se la cavava senza studiare molto, lui diceva sempre che l'importante è andarci tranquillo e avere una buona parlantina. Cazzo se parlava lui... attaccava discorso con chiunque, su qualsiasi tema sapeva dire la sua. Quando non parlava, dormiva.
Da lui ho imparato tante piccole cose inutili come rispondere ai venditori telefonici.

A me dispiaceva trattarli male, ti dicono che ci lavorano solo studenti universitari e disoccupati cronici. Ma loro si approfittavano delle mie debolezze e mi estorcevano appuntamenti o telefonate lunghissime. Non riuscivo mai a salutarli. Mario invece non aveva mai voglia, era un gran chiaccherone ma al telefono si scocciava.
Mi diceva sempre: non gli dire mai che non c'è il chi se ne occupa o altre minchiate per rimandare, perché quelli ti segnalano come contatto da richiamare e sei fottuto. La sapeva lunga
Lui aveva un campionario di frasi fatte semplici quanto funzionali. 

Pronto sono Stocazzo di TelecomItalia, le volevo proporre una nuova senzionale off..
-Grazie, ma stiamo traslocando e abbiamo già fatto il contratto con voi nella nuova casa. Grazie, arrivederci.
-Noo che peccato ho appena aderito ad una vostra offerta su internet. Vabbè... Grazie, arrivederci.
-Si purtroppo noi siamo appena passati a Fastweb! Grazie Arrivederci.

Fastweb sembrava la migliore. Dice lui che quando ti sei appena legato a Fastweb ci sono varie menate procedurali per cui gli altri operatori non possono subentrare. Comunque l'importante è attaccare subito dopo il "grazie arrivederci" essere cortesi e sbrigativi.

Mi manca Mario, sopratutto quando si dilettava in cucina e puntualmente mangiava il riso. Faceva insalate di riso o riso saltato in padella almeno quattro giorni a settimana. Risotto mai, non ne era capace. Ogni tanto faceva dei buoni abbinamenti, altre volte costretto dai pochi elementi a sua disposizione si lanciava in assurde ricette, tipo:  pomodorini, emmental e mela verde.
A lui la mela verde nel riso piaceva. A me sembrava una cagata.

Devo anche ringraziarlo per avermi spiegato prima di altri la crisi del debito americano. Una sera mentre si mangiava mi ha fatto una lezione sui mutui sub-prime e il credit default swap.  Credo che alle volte sfruttasse la mia curiosità per ripassare in vista degli esami. Io stavo lì come un allocco, e lui con fare benevolo mi raccontava teorie economiche, come redigere un bilancio o il mercato finanziario. Diceva sempre che lui non aveva bisogno di ripetere. Infatti non ripeteva come un ebete, ma la buttava giù in forma di dialogo e io ero un'interlocutore perfetto. In questo modo ripassava e parlava.

Ripensandoci il lavoro di promotore finanziario consisteva nel parlare con possibili clienti e illustrare tutti i possibili vantaggi dei vari pacchetti proposti. Avrebbe parlato dalla mattina alla sera.
E' sempre stato più sveglio di quanto sembrasse.

Era tanto che non scrivevo cose personali e non so perché vi ho raccontato di lui. Forse mi andava semplicemente di ricordarlo. Alla prossima.

2 commenti:

Val ha detto...

Questo post mi è piaciuto. Ma tanto.

Watanabe ha detto...

Grazie Val.