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La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

...inoltre: cinema, fotografia, cultura e altre cose che mi passano per la mente.

mercoledì 5 dicembre 2012

Un Polpo alla Gola di Zerocalcare















Di Zerocalcare e della sua ultima Graphic Novel "Un Polpo alla Gola" si è parlato tanto, e visto che alcuni di voi sono in attesa di acquistare la seconda ristampa ve ne parlo pure io.

Zerocalcare ha riportato il fumetto e la graphic novel tra i comuni mortali. Best-seller su Amazon con questo e il precedente "La profezia dell'Armadillo, numeri da capogiro per il blog e citazioni sparse ovunque. E' riuscito a coinvolgere i non appassionati, persone che al massimo hanno letto qualche Naruto o Topolino, e ora comprano Un Polpo alla Gola neanche fosse l'ultimo Harry Potter. L'ultimo a riuscirci era stato Dylan Dog.
Onore quindi a Zerocalcare.

Ma com'è quest'ultima opera?

E' dannatamente bella e coinvolgente.
Un polpo alla Gola mi ha strappato più di una risata, più di un ricordo d'infanzia e qualche momento topico personale. L'uscita di scena dell'Armadillo e qualche fantasma post-moderno in meno rende più snello l'arco narrativo delimitato da una storia unica, senza scenette autoreferenziali slegate fra loro. Calcare privo della sua coscienza (l'armadillo) da spazio l'ineffabile Secco. Il re della scommessa, il cinismo fatta persona, ma di grande simpatia e carisma, la spalla perfetta per l'insicuro protagonista. E come nei migliori film, questa coppia vincente è alla base del successo di questa storia.

In pochi riescono a farci ricordare momenti cosi vividi e lontani, ma per certi versi simili in ognuno di noi, di quello che è stata la nostra infanzia e adolescenza nei fucking anni '90. Sarà che io e Calcare abbiamo la stessa età, sarà che passavano gli stessi cartoni animati, sarà che frequentavo un doposcuola simile e pure a me sequestravano un sacco di roba, sarà che forse è bravo. Maledettamente bravo.
Compratelo senza remore. Unitevi alla massa, perché stavolta è la massa ad aver capito giusto.












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