Sono stato un giovane precario. Forse lo sono tutt'ora, c'è da capire se sono sempre giovane e se mi si può considerare precario.
Dai 20 ai 30 ho ricoperto una serie di ruoli lavorativi che a guardarsi indietro un po' ti senti stupido e un po' orgoglioso. Se poi ci aggiungo pure il mio curriculum di studi allora si può quasi affermare che sono stato lo stereotipo del precario anni 2000.
Dai 20 ai 30 ho ricoperto una serie di ruoli lavorativi che a guardarsi indietro un po' ti senti stupido e un po' orgoglioso. Se poi ci aggiungo pure il mio curriculum di studi allora si può quasi affermare che sono stato lo stereotipo del precario anni 2000.
Studente della Facoltà di Lettere e Filosofia, corso di Laurea in Cinema. Roba che quando lo dici, i tuoi interlocutori strabuzzano gli occhi, fingono interesse e poi dicono una delle seguenti tre frasi:
Bello. Vuoi fare l'attore?
Bello. Vuoi fare l'attore?
Ma dopo? Che lavoro trovi?
Per quello che studi forse dovresti stare a Roma.
Io vuoi per carattere, vuoi per indole, o perché non me ne è mai fregato un cazzo di dire cosa combino nella vita, gli ho sempre assecondati. Anzi di solito rincaravo la dose dicendo:
Si ma tranquillo, una volta finito andrò a fare il cassiere al supermercato. Se mi va bene.
Ammetto di averci messo un casino a finire l'Università. Tipo 9 anni.
Mai bocciato un esame, mai rifiutato un voto, laureato con il massimo. Semplicemente, come succede spesso dove non c'è lavoro, o quel determinato lavoro, inizi a capire che il finire gli studi non coinciderà con l'ingresso in quel mondo. Anzi prima finisci prima sei alle strette, perché la scusa non c'è più, e tuo padre che non è ricco e se ne frega del cinema, vuole che lavori. Fosse anche come agente assicuratore.
Beh... io l'assicuratore non lo volevo fare. Quindi nel frattempo ho coniugato studi, esperienze significative per crescere professionalmente e lavori part-time sfigatissimi.
In realtà lavoravo già prima d'iniziare l'Università.
Ho iniziato facendo il cameriere. Avevo 15 anni. Tutta l'estate in quel cazzo di ristorante, alla fine esci con il portafoglio gonfio per l'inverno ma ti sei perso le vacanze. Uguale le 2 estati successive.
In quinta superiore cambiai strategia. Cameriere part-time tutto l'anno per una trattoria in centro. Credo fossi l'unico in tutta la scuola che durante la settimana lavorava qualche sera oltre al week-end.
Odiavo fare il cameriere, eccetto che in quella trattoria. Mi pagavano benissimo e il sabato sera alle 11.30 ero fuori. Quando chiuse per ristrutturazione non cercai altrove. Tant'è che l'estate della maturità trovai un lavoro veramente pagato di merda, pericoloso, da spaccarsi la schiena; ma che nella mia follia sembrava divertente.
Montavo i palchi per i concerti e allestivo lo stage dell'artista di turno.
L'unica nota positiva è che vedevo i concerti gratis.
Tutto il resto, levato lo spirito di gruppo, era un'inculata colossale. Non so perché, ma accettai pure di salire "in alto" per montare le torri layer. Me ne stavo tipo a 10-15 metri, in piedi su due pali d'acciaio, a passarne altrettanti. Ero legato con un moschettone alla bene meglio, ma quando dovevo spostarmi dall'altro lato della torre, lo facevo senza nessuna protezione e se scivolavi CIAO.
I mastri-montatori di origine bulgara, che stavano anche a 30 metri, erano imbragati meglio di noi e sicuramente pagati di più. Maledetti.
Quando il concerto finiva era pure peggio. Quello che avevi montato in 3 giorni lo smontavi in una notte. Iniziavi all'una, finivi il pomeriggio alle tre. Quando andava bene ti davano un cornetto a colazione.
Per riequilibrare il sonno e la stanchezza ci mettevi tipo una settimana.
Avevo 19 anni, mi pagavano tipo 6 euro l'ora, facevo turni da quindici ore consecutive talvolta, e rischiavo pure di farmi male. Come me tanti altri ragazzi. Tra l'altro uscivo con una tipa che si approfittava del mio ruolo per imbucarsi ai concerti. Maledetta pure lei.
Comunque l'anno dopo ho gentilmente rifiutato. Avevo un altro lavoro.
E che impiego. Pensate ad un lavoro per giovani universitari a metà anni 2000? Esatto, proprio quello.
Continuo la prox volta.
Per quello che studi forse dovresti stare a Roma.
Io vuoi per carattere, vuoi per indole, o perché non me ne è mai fregato un cazzo di dire cosa combino nella vita, gli ho sempre assecondati. Anzi di solito rincaravo la dose dicendo:
Si ma tranquillo, una volta finito andrò a fare il cassiere al supermercato. Se mi va bene.
Ammetto di averci messo un casino a finire l'Università. Tipo 9 anni.
Mai bocciato un esame, mai rifiutato un voto, laureato con il massimo. Semplicemente, come succede spesso dove non c'è lavoro, o quel determinato lavoro, inizi a capire che il finire gli studi non coinciderà con l'ingresso in quel mondo. Anzi prima finisci prima sei alle strette, perché la scusa non c'è più, e tuo padre che non è ricco e se ne frega del cinema, vuole che lavori. Fosse anche come agente assicuratore.
Beh... io l'assicuratore non lo volevo fare. Quindi nel frattempo ho coniugato studi, esperienze significative per crescere professionalmente e lavori part-time sfigatissimi.
In realtà lavoravo già prima d'iniziare l'Università.
Ho iniziato facendo il cameriere. Avevo 15 anni. Tutta l'estate in quel cazzo di ristorante, alla fine esci con il portafoglio gonfio per l'inverno ma ti sei perso le vacanze. Uguale le 2 estati successive.
In quinta superiore cambiai strategia. Cameriere part-time tutto l'anno per una trattoria in centro. Credo fossi l'unico in tutta la scuola che durante la settimana lavorava qualche sera oltre al week-end.
Odiavo fare il cameriere, eccetto che in quella trattoria. Mi pagavano benissimo e il sabato sera alle 11.30 ero fuori. Quando chiuse per ristrutturazione non cercai altrove. Tant'è che l'estate della maturità trovai un lavoro veramente pagato di merda, pericoloso, da spaccarsi la schiena; ma che nella mia follia sembrava divertente.
Montavo i palchi per i concerti e allestivo lo stage dell'artista di turno.
L'unica nota positiva è che vedevo i concerti gratis.
Tutto il resto, levato lo spirito di gruppo, era un'inculata colossale. Non so perché, ma accettai pure di salire "in alto" per montare le torri layer. Me ne stavo tipo a 10-15 metri, in piedi su due pali d'acciaio, a passarne altrettanti. Ero legato con un moschettone alla bene meglio, ma quando dovevo spostarmi dall'altro lato della torre, lo facevo senza nessuna protezione e se scivolavi CIAO.
I mastri-montatori di origine bulgara, che stavano anche a 30 metri, erano imbragati meglio di noi e sicuramente pagati di più. Maledetti.
Quando il concerto finiva era pure peggio. Quello che avevi montato in 3 giorni lo smontavi in una notte. Iniziavi all'una, finivi il pomeriggio alle tre. Quando andava bene ti davano un cornetto a colazione.
Per riequilibrare il sonno e la stanchezza ci mettevi tipo una settimana.
Avevo 19 anni, mi pagavano tipo 6 euro l'ora, facevo turni da quindici ore consecutive talvolta, e rischiavo pure di farmi male. Come me tanti altri ragazzi. Tra l'altro uscivo con una tipa che si approfittava del mio ruolo per imbucarsi ai concerti. Maledetta pure lei.
Comunque l'anno dopo ho gentilmente rifiutato. Avevo un altro lavoro.
E che impiego. Pensate ad un lavoro per giovani universitari a metà anni 2000? Esatto, proprio quello.
Continuo la prox volta.
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