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La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

...inoltre: cinema, fotografia, cultura e altre cose che mi passano per la mente.

domenica 29 gennaio 2012

Romance Killer


















Romance Killer del sud-coreano Doha è una graphic novel nata come serie per il web, raccolta in Italia da Planeta DeAgostini in un lussuoso volume di quasi 900 pagine.
Questo libro-fumetto in Italia è uscito nel 2009, l'ho fissato in libreria per almeno un anno convinto che prima o poi qualcuno se lo sarebbe portato a casa. Invece è rimasto lì nascosto finché non ho trovato quei 35€ per comprarlo. Basta sfogliarlo per capire di aver fatto un affarone. Grande come un Habibi di Thompson, rilegato finemente con una copertina cartonata, ed interamente a colori. Imperdibile per ogni amante del genere.















Segnalato da Evil Monkey a suo tempo. Leggetevi la sua accurata recensione QUI. E' un piacere ritrovarsi d'accordo con lui, parola per parola, una volta letto a distanza di due anni e mezzo. Perché Romance Killer se ha un difetto è proprio quello di essere  la perfetta summa del noir coreano. Impossibile non pensare a Old Boy sul finale.
Doha ci porta per mano nella vita di un ex-killer ormai in pensione, alle dipendenze di una moglie fissata con i fiori e gli interventi chirurgici al viso. Una minorenne porterà un'esplosione di sentimenti e vitalità nella vita di quest'uomo ritirato nella monotonia, per condurlo ad un'amara verità.
La prima parte è un'esplosione di sentimenti, metafore e buoni propositi. Il melodramma di un uomo attratto contro la sua volontà da una giovanissima studentessa. La seconda parte vede la storia virare bruscamente verso il pozzo nero delle verità nascoste all'ombra dell'amore. Un ribaltamento frenetico che vi porterà a leggere tutto di un fiato le ultime 200 pagine, a dispetto di un'inizio riflessivo e lento.
Sarà infatti, soltanto alla fine che potrete apprezzare a pieno l'intera opera, anche nei suoi momenti più introspettivi e sentimentali. In conclusione: un capolavoro di raffinatezza visiva e narrativa.
Doha ha realizzato tutte le tavole digitalmente dando vita ad uno stile di forte impatto visivo ed altamente cinematografico. Qui sotto una breve gallery.





























































PS: Per la trasposizione cinematografica speriamo in Park Chan-wook.

venerdì 27 gennaio 2012

Terremoto su FB














Oggi la forte scossa ha fatto tremare tutto il centro nord.

Passata la scossa e tranquillizzato sono andato subito a vedere i Social Network. Dice Twitter è il più veloce, e ora che ce l'ho lo controllo. Qui scopro che ha interessato un'area vasta e la scossa è stata veramente forte. Poi vado su FB e scrivo la mia impressione.
Molti commenti, molti status aggiornati. Chi scrive del terremoto e chi puntualmente comincia a prendere per il culo quelli che scrivono su Facebook del terremoto. Riassumendo:

C'è gente che dopo il terremoto sta su Facebook a prendere per il culo chi sta su Facebook dopo il terremoto.

E' questo il bello degli internauti, che prima glorificano Twitter dove la rivoluzione e le notizie viaggiano veloci. Poi siccome nessuno è morto, allora tutti quelli che stavano lì a scrivere dopo il fatto sono degli sfigati fissati con Facebook.
Vi amo italiani 2.0 siete sempre uno spunto di riflessione.

giovedì 26 gennaio 2012

cento sequenze (2) - AKIRA

Akira di Katsuhiro Otomo ha una trama incomprensibile per chi non ha letto il fumetto. Nonostante questo è uno dei capisaldi dell'animazione orientale, e tutt'ora un modello insuperato di stile e potenza visiva.
Questa scena mi lascia senza fiato ancora oggi.
















PS: non è una classifica dei miei 100 film preferiti. Ma una lunga carrellata di sequenze a me care.

martedì 24 gennaio 2012

Welcome to Megan Fox Island

Un motivo in più per imparare l'inglese.
















Ecco adesso che vi ho adescato con Megan Fox, vi comunico che oggi è anche il mio compleanno. Quindi sono pregati gli auguri ed eventuali doni.

Il 24 gennaio è anche la data scelta da i400calci per l'assegnazione dei premi Sylvester. Dopo la straordinaria  incursione al Chiambretti Night con l'assegnazione del Sylvester a Peter Dinklage, hanno rilasciato a questo spassoso video sui retroscena della premiazione. Attenti al finale a sorpresa.
















Chiaramente io sono uno di quelli che è andato a votare Drive e Refn. Alla faccia di quelli che si sono incazzati come iene per lo sgarbo a Fast Five. Grossa goduria.
Finito.

Ah ve l'ho detto che è il mio compleanno?
Si. Ok.
Chi è interessato a mandarmi regali o pacchi di soldi è pregato di contattarmi in privato.

lunedì 23 gennaio 2012

Liberalizzare l'altro


Ti prego non liberalizzare me, liberalizza quell'altro. Quello lì alla mia sinistra, ma non io, se mi liberalizzi è la fine. Dai retta, è lui quello cattivo.

Insieme alla Costa Concordia è il grande tema della settimana. Il pacchetto crescita del governo Monti e le sue liberalizzazioni. Ora io non sono un'economista di primo livello, non ho fatto studi di settore approfonditi da avere una visione completa delle problematiche e dei vantaggi, però mi appare evidente di come ognuno tiri acqua al suo mulino senza mollare di un millimetro.
Tutti in rivolta. Tutti a scioperare. Tutti incazzati. (I notai forse hanno il buon senso di non farlo)

Benzinai. Vi capisco, voi volevate le super liberalizzazioni e invece vi hanno dato un contentino di poco conto. I petrolieri hanno vinto ancora. Però vediamo il lato positivo, contemporaneamente si sono visti negare di trivellare dove e come gli pareva. Almeno il territorio per ora è salvo.

Tassisti. Capisco anche voi. Avete le vostre sacrosante ragioni. Vi hanno preso quasi come capro espiatorio. Però vogliamo ammettere che l'uso del Taxi in Italia è considerato un bene di lusso? Io non lo prendo mai e come me la stragrande maggioranza delle persone. Credo che aprendo ad altre fette di mercato, ci sia più guadagno per tutti.
Però se recentemente avete pagato la licenza un occhio della testa, non siete stati furbissimi. Già il seppur breve governo Prodi aveva tentato una manovra simile. Poteva tornar fuori il problema. Lo chiamerei un investimento sbagliato, più che un'ingiustizia.

Avvocati. Un po' vi capisco. La vostra è una professione nobile e non volete svalutarla. Però siamo in Italia nel 2012. Dobbiamo prendere atto che ci sono giovani laureati disposti a fare l'avvocato e guadagnare 1000 euro al mese. Il terziario è il settore dove tutti vogliono lavorare. Fra 1500 euro in fabbrica, e 1000 euro in studio, le nuove generazioni preferiscono quest'ultima possibilità. Quindi è inevitabile, pur svalutando un po' la figura dell'avvocato, aprire leggermente le porte e far entrare qualcuno in più nel giro.

Farmacisti. Vi capisco poco o nulla. Hanno tolto la magagna del farmaci di classe C. Hanno deciso per l'aumento delle farmacie sul territorio. Ok, aumenta la concorrenza e diminuiscono i guadagni. Ma la vogliamo dire la verità? E cioè che nell'ultima decade il consumo di farmaci pro-capite è aumentato a dismisura. Un'altra cosa. Vedo proprietari di farmacie vivere nel lusso, ville con piscine neanche fossero capitani d'azienda. Non tutti chiaramente se la passano così, però sarà che c'è la paura di tornare a standard più bassi? 

Notai. Voi zitti. 500 notai in più, non vi cambia niente. Guadagnate cifre spaventose, ed è giusto dividere la fetta con altri. Comunque vada, poveri non lo diventerete mai.

Liberalizzazione degli orari. Qui si sentono le peggiori cavolate, a leggere i commenti dei commercianti su internet sembra quasi che verranno costretti a lavorare sette giorni su sette per 24h il giorno. Liberalizzare gli orari significa che apri e chiudi quando ti pare. Se la domenica non vuoi aprire non apri. 
La grande distribuzione ucciderà la piccola distribuzione. Ah perché dalle vostre parti gli alimentari o i negozi di elettronica ancora fanno concorrenza a Coop o Mediaworld? Francamente non mi vengono in mente altre attività piccole che potrebbero essere uccise dalla grande distribuzione. E non penso che se hai una determinata clientela dovrai cambiare i tuoi orari, semplicemente ci sarà un altro che intercetta tutti quelli che prima rimanevano delusi.
Ehi mi dispiace ma a quest'ora è tutto chiuso, ti conviene rinunciare
Lo abbiamo detto tante volte.

Dai su, piaceva a tutti vivere al di sopra delle nostre possibilità. Ci piaceva vivere in uno dei paesi più ricchi del mondo. Ci piaceva comprare gli oggetti fatti nel terzo mondo. Ci piaceva spendere e fare sempre meno sacrifici. Piaceva a tutti. Ma la verità è che siamo in recessione, tocca cambiare stile di vita. Forse tocca spaccarsi la schiena per qualche euro in più, o più semplicemente perdere qualche diritto acquisito in un sistema sociale passato.

venerdì 20 gennaio 2012

Il mio cinema in cento sequenze - Barry Lyndon

Cento indimenticabili momenti della storia del cinema, da cento indimenticabili film. 
Ho deciso di postare con regolarità (spero) sequenze a me care e in taluni casi di indubbia bellezza artistica. Alle volte di un grande capolavoro ricordiamo un intensa scena, una manciata di minuti che resiste al passare del tempo e rimane vivida nella nostra memoria cinefila.
Un gioco per il sottoscritto, una sorta di rimpatriata fra i vertici della mia personale storia del cinema in una piccola rubrica dedicata alle emozioni in celluloide che furono.

Inizio, non a caso, con una delle sequenze più belle di sempre da quel capolavoro che è Barry Lyndon. (Il mio Kubrick preferito)


giovedì 19 gennaio 2012

Travaglio resta a bordo

Travaglio è sempre lì, sull'obiettivo, come un cecchino pronto a sparare al momento giusto e al suo bersaglio preferito.
Un centro ineccepibile anche stavolta.

Un'analisi ineccepibile del paese. QUI l'articolo.

"Vi ricorda qualcuno? Tipo un altro che aveva cominciato sulle navi da crociera?"

Applausi.

martedì 17 gennaio 2012

Vada a bordo, cazzo!

Oggi il popolo della rete e sopratutto Twitter si sta scatenando dietro a questa frase.
Per chi non si fosse aggiornato, qui sotto il video.
















Ora non voglio fare ironia su una tragedia e nemmeno condannare Schettino, ci penserà qualcun'altro a stabilire di chi sono state le colpe. Però la telefonata è un qualcosa di incredibile, degna del miglior copione Fiction. In certi momenti ricorda Fantozzi sullo Yatch del suo direttore, con il famoso: 
Fantocci cazzi quella gomena! La cazzi!

Vada a bordo, cazzo! è il perfetto riassunto di tutta la telefonata tra Schettino e DeFalco. Ma si segnalano altre frasi memorabili come:
Le si è salvato forse dal mare... le faccio passare l'anima dei guai.
Lei si rifiuta? Lei mi sta rifiutando di andare a bordo comandante?
Lei vada a bordo, adesso comando io!

Vada a bordo, cazzo! è anche il simbolo di un'Italia divisa tra la fuga da un paese in crisi e il suo salvataggio, tra responsabilità personale e responsabilità collettiva davanti ai problemi. L'italiano che cerca di scaricare le sue colpe, venire meno ai suoi doveri e ordini imposti. E' il buon vecchio: guarda e lascia passare.
Siamo tranquilli, puntiamo il dito contro gli altri cattivi del paese, ci facciamo belli contravvenendo alle regole e poi? Al momento del dunque cerchiamo la fuga.
Vada a bordo, cazzo! è a tutti gli effetti una frase che in Italia va bene in ogni situazione.

PS: Alessandro Giglioli di Piovono rane su Twitter suggerisce di provare a dirlo anche a tassisti romani in subbuglio.

sabato 14 gennaio 2012

Periferia XX - Saverio

L'ho rivisto qualche giorno fa, è passato tanto tempo e un po' mi dispiace non frequentarci più. L'ho incrociato sulla strada, io buttavo la spazzatura e lui passava in bicicletta. Un saluto a distanza e via. Io sono tornato in casa e lui ha continuato a pedalare verso la sua.
E' sempre stato un gran pedalatore Saverio.
















Ai tempi in cui il mio mondo di amici era ristretto a quelli che vivevano nei confini del paese, eravamo sempre insieme. Non andavamo particolarmente d'accordo, però in comune avevamo la passione dei fumetti manga  e giravamo in bicicletta quando tutti ormai andavano in motorino.
Cazzo, Saverio era una specie di campione mondiale di guida senza mani.
C'era quello che impennava la bici per 200 metri, quello che faceva le mega sgommate a 360° e quello che pedalava più forte di tutti segnando record di velocità. Io impennavo poco, sgommavo meno ed ero lento come una lumaca. Senza mani me la cavavo, facevo perfino le curve. Ma Saverio era di un altro livello. 
Lui andava in bici fino al negozio di fumetti in città. Nulla di eccezionale, saranno stati un 10 chilometri, ma la cosa che per me è sempre stata incredibile era il suo viaggio di ritorno.
Comprava Dragon Ball e poi lo leggeva in bicicletta!
Discese, curve, traffico. Non gliene fregava nulla, qualche sguardo fugace alla strada e poi si ributtava nella lettura con grande attenzione. Il più delle volte lo finiva prima di arrivare a casa. 
In quel periodo mi sono spaccato d'ogni cosa in bicicletta, e invece lui che viaggiava senza mani e senza guardare la strada non si è mai fatto un graffio. 

Ci siamo frequentati per qualche anno ancora. A 18 anni ormai ci vedevamo di rado e non si parlava neanche più di fumetti, lui aveva smesso di leggerli. Io invece avevo smesso di andare in bici, usavo lo scooter  e la  macchina. Saverio continuava a farsi paccate di chilometri, chiaramente senza mani. Non leggeva più, ma armeggiava con il cellulare.
Eravamo cambiati e ognuno a suo modo.

giovedì 12 gennaio 2012

Blog su Twitter














Twitter è finalmente di moda anche in Italia quando nel mondo invece è verso il declino. Sono sempre stato reticente ad aprire un account personale, l'idea del microblogging mi piaceva ma non si adattava bene a chi come me non usa internet sul cellulare e non ha molto da dire su stesso.
Come potete vedere sulla vostra destra in basso, ho aperto l'account di Periferia di Provincia. Il blog è sbarcato ufficialmente su Twitter qualche giorno fa. Grandi applausi al mio arrivo, anche se devo segnalare la mancanza del tappeto rosso. Andrà meglio la prossima volta.

Ammetto che ci sono alcune logiche di Twitter che mi sfuggono. 
Tipo perché mi vengono consigliati solo personaggi semi-televisivi da aggiungere? Gente tipo Nicola Savino (ma chi è?), le gnoccone-showgirl come la Santarelli e Melissa Satta, Fabio Volo. I consigli delle amicizie sui social network sono particolari, Twitter predilige questi pseudo-artisti mentre Facebook ti consiglia direttamente le maiale. (Non so voi, ma a me segnala solo ragazze mezze svestite in pose provocanti).
Altra cosa che non ho capito di Twitter è perché delle persone a caso decidono di "seguirmi" per poi 24ore dopo smettere di seguirmi. Forse si fanno pubblicità temporanea? Boh.
E infine perché postare le foto di INSTAGRAM che è a sua volta una community ristretta, dove ci sono a sua volta i follower?

Sono un ignorante in queste cose.

In ogni caso gente:

SEGUITEMI, FOLLOWATEMI ALLA FOLLIA.

lunedì 9 gennaio 2012

J. Edgar













J. Edgar è un film di Clint Eastwood. Non un regista qualsiasi, ma una delle massime voci del cinema americano di oggi, e quindi impossibile da valutare senza tenere conto dell'aspettativa.

Un biopic su John Edgar Hoover storico direttore dell'FBI per 48 anni, dagli albori del proibizionismo alla discussa presidenza Nixon. Una figura ingombrante nella storia americana, una delle persone più potenti del secolo scorso a capo del bureau investigativo numero uno nel mondo. Un'impresa ardua riuscire a condensare in poco più di due ore una vita del genere.
Eastwood abbandona lo stile classico, e preferisce una struttura frammentaria già testata con il precedente Hereafter; continui salti fra passato e presente scandiscono la storia di un uomo pieno di segreti in bilico tra la figura di eroe nazionale a quella di uomo cinico e assetato di potere. Gli inizi della carriera, la carica di direttore, i cambiamenti attuati al bureau, la lotta al crimine, le geniali intuizioni e la ricerca spasmodica di giustizia. Insieme a questo il regista infila nelle pieghe di questa biografia il lato oscuro di un Edgar Hoover ossessionato dal controllo, preso da manie di protagonismo, reticente ad abbandonare la sua poltrona di direttore e un odio profondo contro i cosiddetti "cospiratori" che di volta in volta chiedono giustizia, pace e misure più eque. Emerge inoltre con grande impeto  il lato privato e sentimentale di quest'uomo, dove scopriamo il rigido e fascista direttore preso da pulsioni omosessuali represse e impegnato a gestire una fredda relazione con il suo assistente personale Clyde Tolson; in ultimo la figura della madre (inperpretata da Judi Dench), donna iperprotettiva e capace di creare vere ossessioni nel maturo Edgar.

Come avrete capito carne al fuoco ce n'è tanta, e altissime erano le aspettative. Purtroppo il film naufraga in una piattezza sconcertante, mai un sussulto e con un'ultima parte in bilico tra la noia e lo scontato che rischia di rovinare quel poco di buono visto qua e là durante il film. Clint dimostra (ancora una volta) di non riuscire a tramutare in poesia le grandi figure storiche, dove i fatti ti costringono a restare dentro delimitati binari che il grande regista sembra voler eludere a ogni inquadratura. 
J. Edgar nonostante tutto strappa un 6 politco grazie a Leonardo Di Caprio che si dimostra nuovamente all'altezza del compito. Una grandissima interpretazione (rovinata dal doppiaggio italiano) che sicuramente merita una nomination ai prossimi oscar e una possibile statuetta.

Ah c'è anche Naomi Watts e il gemello di Social Network, tutti e due molto bravi, ma rovinati da invecchiamento posticcio di incredibile mediocrità, roba quasi da anni '80.


mercoledì 4 gennaio 2012

The Lion King Rises

Il film più atteso del 2012 è solo un remake del famoso capolavoro disney.
















Qui l'originale.



martedì 3 gennaio 2012

attesa

Tornerò con un nuovo post appena mi finisce il trip BATTLESTAR GALACTICA.
Sono a metà della quarta stagione, entro befana finisco sennò divento anche io un Cylone con le allucinazioni.