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La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

...inoltre: cinema, fotografia, cultura e altre cose che mi passano per la mente.

giovedì 31 marzo 2011

Top Ten Decennio. 4° e 3° posto

i precedenti qui, qui e qui.

4° - Mr. Vendetta (Sympathy for Mr. Vengeance)


















Ricordo quando a Cannes venne presentato Old Boy, lessi su una rivista di cinema la seguente frase:
Park Chan-wook autore di Sympathy for Mr. Vengeance, uno dei film più sconvolgenti degli ultimi anni, presenta...
L'aggettivo sconvolgente misto al tema della vendetta generò in me un'aspettiva incredibile. Lo cercai subito in videoteca, senza risultato. All'epoca Emule e lo streaming non facevano parte della mia vita. Qualche mese dopo, girovagando per la stessa videoteca lo trovai, era arrivato. Lo presi senza neanche leggere la trama, senza aver visto lo straccio di un trailer o reperire informazioni sul regista. Non sapevo niente.
Caso più unico che raro. Erano gli anni di Kill Bill e io mi aspettavo una vendetta epica, piena di morti, con un eroe incazzatissimo. Beata innocenza. Invece mi trovai di fronte questo capolavoro minimalista, intriso di sangue e tragedia, senza un protagonista tangibile e senza la possibilità di immedesimarsi in qualcuno. Un pugno nello stomaco ogni dieci minuti, e una serie di sviluppi narrativi sconvolgenti. Andai a letto distrutto, ma sicuro di aver visto un film bellissimo e di difficile lettura.
Questo film esclude l'altro bellissimo film di Park Chan-wook, il già citato Old Boy. Mentre potrà far discutere, l'assenza dell'altro grande cineasta coreano Kim Ki-duk. Sono scelte sofferte.

3° - L'Assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford



















Il film di Andrew Dominik è splendido. Senza se e senza ma, odiato ingiustamente da molti critici per la sua lentezza. E' un western atipico, figlio della visione di un regista nato in Nuova Zelanda che affronta il genere Americano per eccellenza senza paura del passato. Dominik imprime al suo film un'introspezione e una riflessività inusuali per un western classico, s'inserisce sulla scia già tracciata dall'australiano La Proposta con cui condivide più di un aspetto.
Una perla questa epopea del tormentato Jesse James ucciso dal mediocre Robert Ford (vero protagonista del film). Dannatamente bravo Brad Pitt, eccelso il giovane Casey Affleck (fratello di Ben) tutti e due contornati da una serie di validi comprimari. Il tutto su uno sfondo curato nei dettagli, fotografato con rara bravura e accompagnato da una colonna sonora memorabile scritta da Nick Cave e Warren Ellis.
C'è un film uscito nello stesso anno di questo che ha avuto un forte successo, parlo di Into The Wild. Pellicola indipendente, girata da Sean Penn, ha raccolto applausi in ogni dove. Io però non lo inserisco di certo in questa mia classifica. Nel prossimo post la vetta.

mercoledì 30 marzo 2011

Mail from Japan II

Ancora una mail dal giappone (qui il precedente). Mi scrivono dalla solita società di investimenti finanziari.
Mi scrive tale Emi Matsumoto, che spiega a grandi linee come posso servirmi della loro società e quali numeri chiamare per una consulenza.
Dalla mail si capisce che sono convinti di aver a che fare con un jappo di nome Masashiro Watanabe. Inspiegabilmente hanno la mia mail e non sembrano capirlo.

In ogni caso dopo un breve scambio di mail, la signorina Emi Matsumoto si scusa e mi rassicura dicendo di aver risolto il problema.


Please accept our sincere apology for recent mistake to you.
We are recruiting company based in Tokyo Japan and one of our candidates has provided this email address with us but it obviously seems to be wrong.
I have already deleted this email address on our system.
Again, I’m very sorry for your inconvenience.

Speravo in un viaggio premio a Tokyo ma va bene lo stesso.

sabato 26 marzo 2011

Top Ten Decennio. 6° e 5° posto

Le precedenti posizioni le trovate qui e qui.

6° - Lost In Translation


















E' uno di quei film che ha cambiato il cinema indipendente americano. La vetta più alta di tutto quel movimento Indie, che ha animato l'intero decennio e ha quasi fatto scuola. Lo stile basato sulla sottrazione e su una recitazione sotto le righe è alla base di tantissimi film del panorama indipendente (in particolare quello che viene dal Sundance). La consacrazione di Scarlett Johansson, una seconda vita per il grandissimo Bill Murray, e naturalmente la giusta fama per Sofia Coppola.
E' un film al quale sono molto legato, e che mi ha colpito fin dalla prima volta che lo vidi.
Ero indeciso fra questo e il bellissimo Marie Antoinette. Un altro capolavoro di questa giovane regista.
Ho lasciato fuori qualsiasi altro esempio di cinema Indie, a partire da Wes Anderson e i suoi Royal Tenenbaums. Semplicemente perché le vette di Lost In Translation diventano per me pietra di paragone per ogni film di quest'ondata-movimento, e non ho trovato la perfezione stilistica raggiunta dalla Coppola.

5° - Se mi lasci ti cancello



Eternal Sunshine non ha bisogno di grandi presentazioni, diventato un film culto per tutte le nuove generazioni. Un manifesto della storia d'amore della modernità. Bellissimo, privo di quasi tutti i difetti che affliggono le commedie-drammatiche contemporanee.
Non sono un amante di Gondry, gli altri suoi film li ho odiati, ma in questo film è riuscito a coniugare perfettamente il suo estro al lavoro di uno dei migliori sceneggiatori che l'america abbia partorito negli ultimi anni, e cioè Charlie Kaufman. Infine un elogio, anche questa volta, va al cast. Tutti bravi, con un Jim Carrey sublime e geniale come pochi altri attori della sua generazione.
Adesso che siamo vicini alla vetta, è giusto dire quali grandi registi non ho inserito. Primo fa tutti David Cronenberg, nessuno dei vari Spider o La promessa dell'assassino per me meritano di stare in questa mia personale classifica. In seconda battuta l'osannato regista messicano Alejandro Inarritu. In molti lo considerano il nuovo messia della settima arte, purtroppo i suoi film migliori non rientrano temporalmente nell'arco 2001-2010 e quindi l'ho lasciato fuori.

giovedì 24 marzo 2011

La misteriosa Mail dal Giappone

La rete alle volte può essere incredibile. Un cortocircuito di informazioni che rimbalzano in varie parti del pianeta come variabili impazzite. Dico questo perché alcuni giorni fa mi è arrivata una mail di un tale Simon, senior consultant  per un'agenzia di servizi finanziari con sede a Tokyo (Shibuya).
E mi scrive questo in una prima mail:

Dear Watanabe-san,
Thank you very much for taking the time to meet with me for lunch yesterday; it was very nice to see you.
As discussed, we would be very happy to keep you updated with market information and to assist you with your search for suitable opportunities at an appropriate time. Please do send me your CV when you have time.
Should you have any questions please do not hesitate to contact me and I look forward to being in contact with you again in the near future.
Kind Regards,
..

Immediatamente dopo fa seguire questa altra mail:

Dear Watanabe-san,
Many thanks again for your time yesterday.
As mentioned, if it is possible to put me in contact with Isaka-san at Citibank I would be very grateful.
We do a lot of work with Citibank and it would be very nice to introduce myself.
Many thanks in advance.
Kind Regards,

Ok, ora si pone il problema di: cosa gli rispondo? Gli mando il mio cv lo stesso?
Rimarrà sicuramente il mistero di come Simon avrà potuto collegato il mio indirizzo mail a tutta questa loro faccenda.

domenica 20 marzo 2011

Periferia VIII















L'Italia è un giardino di cemento.

Giorni fa a casa mia, il campanello suona. E' un uomo sulla 50ina che non conosco. Esco fuori per sentire cosa vuole.
E' italiano, balbetta ed è vestito abbastanza male. Ha imparato a memoria una frase, che probabilmente ripete di casa in casa:
Sono disoccupato. Cerco un lavoro, mi può aiutare?


Chiaramente non avevo un lavoro per lui. Successivamente, amici di paese, mi hanno confermato che era passato pure da loro e non era il primo.
E' il segnale di un'Italia che si avvicina al baratro. La disoccupazione che avanza e la società che stritola i più deboli.

PS: In ogni caso i disoccupati al cancello sono meglio dei testimoni di Geova

venerdì 18 marzo 2011

Top Ten Decennio. 8° e 7° posto

Qui le precedenti posizioni.

8° - RATATOUILLE


















La Pixar è, a parer mio, la nuova fabbrica dei sogni di Hollywood. La casa di produzione che più di tutte porta avanti un cinema classico di qualità. Fra i tanti film fatti negli ultimi anni, Ratatouille è quello che mi ha emozionato più di ogni altro. A seguire l'immenso Monsters & Co. e Cars.
Sarà che i topi nell'animazione portano bene (vedi Mickey Mouse). La storia del topolino Remy ti prende e ti trasporta con una velocità disarmante in un mondo di fantasia molto vicino alla realtà. Una sceneggiatura perfetta, piena di sottotrame e scene a cui è impossibile resistere. Una su tutte: il feroce critico Antoine Ego che ricorda la sua infanzia. Una scena memorabile in cui si vola su picchi emotivi altissimi.
Purtroppo questo è l'unico film d'animazione che ho messo in classifica, e di conseguenza esclude il genio del Sol Levante: Hayao Miyazaki. Avrei voluto mettere "La Principessa Mononoke" ma era del periodo precedente. E' un peccato lasciare fuori un film come "La Città Incantata", purtroppo non mi ha colpito quanto un Ratatouille o uno dei suoi film precedenti (Monoke ma anche Porco Rosso).























Un regista e un attore in stato di grazia. La storia dello spacciatore Montgomery Brogan e le sue ultime 25 ore, è il dramma di chi ha sbagliato ma non è pronto a pagare. Incastrato dai suoi colleghi proprio quando voleva uscire dal giro, vive la sua ultima giornata cercando di sistemare quanto è possibile.
Uno script fantastico con un Edward Norton, finalmente grandissimo e diretto da un vero regista. Da ricordare anche tutti gli attori secondari, a partire dallo yuppie di Wall Street Barry Pepper fino al dismesso Philip Seymour Hoffman. Spike Lee quando gira a New York da il meglio di se, e in questo film riesce a concentrare tutte le sensazioni post 11 settembre, di una città che deve ripartire all'ombra di una ferita aperta.
Un altro film che invece ho lasciato fuori è Brokeback Mountain, il bellissimo film di Ang Lee.

mercoledì 16 marzo 2011

Il Gioiellino


















Tecnicamente è ineccepibile. Mi sembra ben girato, una buona fotografia e delle discrete interpretazioni.
Certo è che Molaioli sembra un Sorrentino minore. Lo stile basato sulla sottrazione, Luca Bigazzi come direttore della fotografia e Servillo che interpreta sempre lo stesso personaggio. Della serie: aspettando il nuovo film di quello bravo, c'è questo!
Ma non voglio fissarmi su questi dettagli.

Il motivo per cui non mi è piaciuto è un altro: la sceneggiatura.
La stesura dei personaggi e come si evolvono i fatti non mi hanno convinto. Sarò più preciso.
Se la tesi che si vuole tirare avanti è quella di un Tanzi inconsapevole, un imprenditore di provincia che di alta finanza non ha mai capito nulla, che su certe questione si è comportato sempre come un "sempliciotto" e i veri artefici del Crac sono stati i suoi manager, mi sta anche bene.
Però allora Servillo dovrebbe essere uno squalo che non guarda in faccia niente e nessuno, invece è un personaggio positivo che in alcuni casi non influisce su scelte aziendali sbagliate (incontro con i Russi, problema Parma Calcio, latte MyMilk e acquisto della Overtour). Anzi in prima battuta vorrebbe risanare i conti da spese inutili, voci di bilancio fasulle e "magna-magna". E questo non ha senso. Perché se fai un buco di svariati miliardi di euro una qualche responsabilità ci deve essere, un'azione fraudolenta di questo tipo non si può liquidare con un: non ci sono i soldi allora inventiamoceli!
Una simpatica banda di buontemponi che allegramente fa un crac finanziario di proporzioni gigantesche.
Infine c'è lei, la figa di turno, un personaggio alquanto inutile ai fini della storia e senza nessun risvolto narrativo, se non quello di animare un ambiente di anziani e finanza di scarso appeal per lo spettatore medio.

Forse è stata un'operazione troppo prematura per poter essere affrontata con una maggiore attenzione e oggettività.

sabato 12 marzo 2011

Brutte sensazioni

Sono profondamente scosso per il terremoto-tsunami del Giappone. Ora c'è anche il rischio nucleare.
Questo dovrebbe servire a farci capire il pericolo di questa energia che tanto si vuole rilanciare.
Vi posto il link di due blog di italiani a Tokyo:

http://tokyo40hrz.wordpress.com/
http://pesceriso.wordpress.com/

Una voce diretta dal disastro.

Qui invece tutte le immagini della tragedia:

http://www.theatlantic.com/infocus/2011/03/earthquake-in-japan/100022/

PS: oggi abbandono la provincia per alcuni giorni. Vado a Roma nel grande caos.

mercoledì 9 marzo 2011

Top Ten Decennio. 10° e 9° posto



10° - COLLATERAL


















Un film di Michael Mann
USA, 2004

Non poteva non esserci Mann in questa classifica. Uno dei più grandi registi viventi e uno dei più amati.
Heat - La sfida e L'ultimo dei Mohicani restano capolavori inarrivabili, ma questa odissea notturna sulle strade di L.A. vola altissimo e s'imprime nella memoria come il miglior cinema d'azione visto dagli anni 2000 in poi.
La storia del taxista Max e il killer Vincent è appassionante e adrenalinica, un'alchimia fra due grandi attori che non hanno bisogno di presentazioni.
Tom Cruise in particolare si dimostra attore versatile ed incredibile, il suo personaggio è il vero trascinatore del film. La sua dedizione per il lavoro conosce tregua solo davanti la morte, in una bellissima scena finale.
E ora veniamo alla polemica.
Già perché il cinema d'azione di Mann per me è il migliore visto in questi ultimi dieci anni. E se Collateral è all'ultimo posto, non sarà mica che Inception o Il cavaliere oscuro sono fuori?
Esattamente così. Per quanto sia un fan di Nolan e abbia amato il suo Dark Knight (meno Inception) non posso che ammettere quanto ci fosse di Michael Mann nell'ultimo Batman, sopratutto nelle sequenze sulla strada. Una giungla d'asfalto alla stregua, proprio, di Collateral.


9° - GOMORRA



















Un film di Matteo Garrone
Italia, 2008

Lo vidi in un cinema a Roma con un mia ex. Lei si addormentò quasi subito. Io rimasi folgorato da questo film. L'altra faccia del gangster movie, quasi un docu-fiction, fortemente attaccato alla realtà e al libro di Saviano. Un pezzo d'Italia contemporanea, una ferita aperta e mai rimarginata. Uno splendore per gli occhi, un macigno per la coscienza. Lo stile di Garrone è essenziale, rigoroso e attaccato alla realtà con un piglio neorealista degno dei tempi andati.
Inserire Gomorra, mi ha portato ad escludere l'altra faccia del cinema italiano di qualità: Il Divo.
Non c'è posto per Sorrentino nei primi dieci, è una scelta che si potrebbe discutere per ore, ma per quanto mi sia piaciuto il film su Andreotti, l'ho trovato meno "importante" di Gomorra. In ogni caso, sono due film incredibili per l'attuale panorama italiano. Usciti lo stesso anno, il 2008, purtroppo si sono ostacolati a vicenda nei vari festival e premiazioni.

domenica 6 marzo 2011

I migliori Film del decennio. Esclusi eccellenti.

Una classifica dal 2001 al 2010. I dieci migliori film che pubblicherò di volta in volta fino al podio.
Le classifiche sono fatte per far discutere, affermare il proprio gusto e dare un quadro cinematografico al decennio appena passato.
Ho deciso di mettere un solo film per regista, chiaramente escludere quei film che non ho visto o dovrei rivedere e infine cercare di essere più oggettivo possibile sempre seguendo le mie idee di cinema.

Ma prima di partire con la decima posizione, vi anticipo alcuni esclusi eccellenti. Altri li menzionerò di posizione in posizione.
In primis mi duole comunicarvi che non troverete Mulholland Drive e Inland Empire di David Lynch. Il motivo? Non li ho visti. Li vedrò prima o poi, non abbiate paura. Purtroppo Lynch è un regista che ho sempre seguito con una certa distanza, un cineasta incredibile, forse l'unico genio indipendente di Hollywood. Ha tutta la mia stima, quindi fan di Lynch state tranquilli.
Altri esclusi che vi anticipo? Tre mostri sacri del cinema americano.
-Spielberg. Minority Report mi è piaciuto e Munich ancora di più. Non sono però film da Top Ten, il meglio il buon Steven lo ha già dato, o forse lo darà negli svariati progetti futuri.
-Woody Allen. Lo sapevate anche voi, alla fine Woody è in crisi da anni. I suoi ultimi film sono inguardabili. Match Point è un buon film, ma nulla di più, è stato fin troppo elogiato dalla critica.
-Martin Scorsese. Forse il mio regista preferito. Non c'è, e mi dispiace. Ha fatto buoni film in questi anni, ma non capolavori come solo lui sa fare. Il mio preferito forse rimane Gangs of New York, un film imperfetto o incompleto se vogliamo, dannatamente vivo e con una sequenza iniziale da paura. In una top twenty ci sarebbe sicuramente stato. Non c'è The Departed, osannato da tutti, ma è un remake. Un ottimo remake ma pur sempre un una "copia" rimane, e in ogni caso gli ho preferito l'originale.

Sono ben accetti consigli, suggerimenti, idee, classifiche alternative e critiche.
Nel prossimo post la 10ma posizione.