Le precedenti posizioni le trovate qui e qui.
6° - Lost In Translation
E' uno di quei film che ha cambiato il cinema indipendente americano. La vetta più alta di tutto quel movimento Indie, che ha animato l'intero decennio e ha quasi fatto scuola. Lo stile basato sulla sottrazione e su una recitazione sotto le righe è alla base di tantissimi film del panorama indipendente (in particolare quello che viene dal Sundance). La consacrazione di Scarlett Johansson, una seconda vita per il grandissimo Bill Murray, e naturalmente la giusta fama per Sofia Coppola.
E' un film al quale sono molto legato, e che mi ha colpito fin dalla prima volta che lo vidi.
Ero indeciso fra questo e il bellissimo Marie Antoinette. Un altro capolavoro di questa giovane regista.
Ho lasciato fuori qualsiasi altro esempio di cinema Indie, a partire da Wes Anderson e i suoi Royal Tenenbaums. Semplicemente perché le vette di Lost In Translation diventano per me pietra di paragone per ogni film di quest'ondata-movimento, e non ho trovato la perfezione stilistica raggiunta dalla Coppola.
5° - Se mi lasci ti cancello
Eternal Sunshine non ha bisogno di grandi presentazioni, diventato un film culto per tutte le nuove generazioni. Un manifesto della storia d'amore della modernità. Bellissimo, privo di quasi tutti i difetti che affliggono le commedie-drammatiche contemporanee.
Non sono un amante di Gondry, gli altri suoi film li ho odiati, ma in questo film è riuscito a coniugare perfettamente il suo estro al lavoro di uno dei migliori sceneggiatori che l'america abbia partorito negli ultimi anni, e cioè Charlie Kaufman. Infine un elogio, anche questa volta, va al cast. Tutti bravi, con un Jim Carrey sublime e geniale come pochi altri attori della sua generazione.
Adesso che siamo vicini alla vetta, è giusto dire quali grandi registi non ho inserito. Primo fa tutti David Cronenberg, nessuno dei vari Spider o La promessa dell'assassino per me meritano di stare in questa mia personale classifica. In seconda battuta l'osannato regista messicano Alejandro Inarritu. In molti lo considerano il nuovo messia della settima arte, purtroppo i suoi film migliori non rientrano temporalmente nell'arco 2001-2010 e quindi l'ho lasciato fuori.
2 commenti:
Lost in translation è sopravvalutato, Cronenberg non riesco più a seguirlo, ma su Inarritu sono d'accordo. Peccato per le poche parole dedicate a Eternal sunshine of the spotless mind (c'ho messo 5 minuti a scriverlo, ma è una rivendicazione sul titolo originale).
Off topic: nei voti al Torneo dei film mi eri sfuggito, ma ti ho inserito in blogroll e nei feed rss. Perdonami.
Non ti preoccupare. Grazie della visita e del parere.
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