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La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

...inoltre: cinema, fotografia, cultura e altre cose che mi passano per la mente.

venerdì 16 novembre 2012

Periferia XXVI - Ma come cazzo parlano a Milano?
















Negli ultimi mesi ho lavorato su un evento molto importante per conto di un'agenzia di Milano.
Questo il motivo per cui sono praticamente sparito dal blog per tutto ottobre, e torno ora a scrivere questo post. 
Il lavoro con questi milanesi tutti comunicazione e affari non è stato dei più facili, alcune volte ci siamo scontrati su questioni organizzative, in altre ho semplicemente lasciato perdere. Dalla provincia contro la capitale del business italico, è stata una dura lotta ma alla fine proficua e il risultato finale è stato dei migliori.

Era la prima volta che lavoravo così a stretto contatto con un'agenzia di marketing e comunicazione, era sopratutto la prima volta che parlavo così tanto al telefono con gente di Milano. Per questo vi confermo la mia impressione: 

Ma come cazzo parlano?

E non sto parlando del dialetto, o l'inflessione cazzo figa milanese che è comprensibile a tutti, parlo piuttosto della marea di sigle e parole anglosassoni che infilano in qualsiasi comunicazione di lavoro. 
Vero che sono di provincia ma sfido chiunque a non rimanere interdetto quando sparano frasi incomprensibili se non per gente del settore, come se si parlasse di ordinare un semplice caffè.

Da giovane Padawan ho limitato le mie figure di merda, padroneggiando con destrezza la prima tecnica base -> Annuire sempre e comunque, anche quando non hai capito un cazzo.
Ma sulle prove più impegnative ho vacillato. 

Level 1.
Arrivavano mail con la sigla FYI.
Non chiedevo, leggevo il testo e facevo finta di nulla.
Poi qualcuno mi disse che FYI sta per For Your Information.

Level 2.
Luca - A noi questa operazione serve sopratutto per fare Brand Awardness.
Wata - Mi sembra evidente. (ma l'italiano è una lingua morta ormai?)

Level 3.
Elisa - Questa storia del logo non ha senso. Che poi la nostra azienda è un B to B, non dovremmo neanche apparire, capisci?
Wata - To Be or not to... ehm?! Dicevi? (Maledetto Amleto, questi sono affari non poesie, esci dalla mia mente).
Elisa - Siamo un Business to Business, non un Business to Client.
Wata - Certo, è come dici te. (espressione sicura e annuire con insistenza)

Level 4.
Valeria - Finito questo lavoro, manda Sivì a Milano. Manda Sivì. Dai retta.
Wata - ... (ma chi è Silvy?).
Valeria - Il curriculum a Milano lo leggono, se vali ti prendono.
Wata - Chiaro.

Level 5.
Elisa - Stiamo chiudendo il P&L, te lo manderò a fine settimana.
Wata - Si, ma... aspetta mi chiamano sull'altra linea. (cerca su google veloce veloce. Ma come si scrive?)
...
Wata - Dicevamo?
Elisa - Ti mando lo schema dei Profit and Loss.
Wata - (trovato. tiè.) Ok, speriamo sia positivo.
Elisa - Speriamo.

Level 6. Final Level
Elisa - Per questo tipo di evento stiamo pensando a una comunicazione BTL.
Wata - E.. cioè?
Elisa - Below the Line.
Wata - Ok, si però... Ma...
...
Elisa - Pronto?
Wata - Eli, davvero ma che è la comunicazione Below the Line?

GAME OVER WATANABE - INSERT COIN





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