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mercoledì 1 giugno 2011

Documentari sul Cinema - quarta parte



















Gambler è un documentario realizzato da Phie Ambo incentrato sui guai finanziari e professionali di Nicolas Winding Refn. Non mi dilungo su chi sia il suddetto regista, se non per dire che è forse il migliore della sua generazione, viene dalla Danimarca ed è fresco vincitore della Palma d'oro alla regia al festival di Cannes.
Recuperare questo documentario non sarà facile, io lo vidi al festival di Torino due anni fa in occasione della retrospettiva dedicatagli, con tanto di chiacchierata finale con lui.
Il documentario è il ritratto molto personale di un regista strozzato dai debiti e sull'orlo del tracollo. Refn dopo il disastro finanziario di Fear X, aveva accumulato oltre un milione di euro di debito nei confronti delle banche,  e realizzare due seguiti di Pusher era l'unica via di uscita.
Phie Ambo è riuscita nella difficile impresa di filmare momenti molto intimi del regista e la sua famiglia, senza mai dare l'impressione di falsare quello che avviene nei suoi protagonisti. Quasi una sorta di telecamera nascosta nella vita di Refn, seguendone passo passo il suo calvario fino all'uscita dal tunnel. 
Molto interessanti anche le fasi preparative di Pusher II e le successive riprese.
Un ulteriore approfondimento lo trovate qui.


















Il documentario di Marina Zenovich affronta i guai giudiziari del famoso regista polacco. Roman Polanski, per chi non lo sapesse, è stato accusato di violenza sessuale con l'ausilio di sostanze stupefacenti nei confronti di una minorenne nel 1977. Prima della fine del processo è fuggito in Europa, non mai ritornato in America per evitare la condanna.
In questo film si ripercorrono i fatti storici, portando chiarezza in una vicenda intricata dove la figura di Polanski viene parzialmente riabilitata. Il documentario porta avanti la tesi che il regista non subì un processo equo, ci fu una cattiva condotta e svariati atti disonesti da parte dell'accusa per dare un verdetto esemplare al libertino e immigrato Polanski.
Ho visto anche questo documentario a Torino, circa 3 anni fa per la retrospettiva completa al maestro. Al di là dei fatti storici è un film mediocre, vale più come tesi di difesa che opera cinematografica. Francamente non mi sento di consigliarlo se non ai fan di Roman Polanski.

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