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lunedì 24 ottobre 2011

L'ultimo Terrestre













L'Ultimo Terrestre è l'esordio cinematografico di Gianni Pacinotti, meglio conosciuto come Gipi.
Un esordio anomalo per la cinematografia italiana, ma comprensibile se si tiene conto della fama internazionale del suo autore. Per chi non lo sapesse Gipi è a tutti gli effetti una star nel panorama fumettistico mondiale.
Tornando al film.
L'Ultimo Terrestre prodotto da Fandango, con un budget di tutto rispetto, è stato incredibilmente selezionato per il concorso al 68° Festival di Venezia. Sommato ad una promozione pubblicitaria incessante, un'attenzione mediatica sopra la norma e l'ipotesi di un'inaspettata vittoria, ha generato un'aspettativa altissima negli addetti ai lavori.
Troppa luce per un film che è pur sempre un esordio. Gipi è un grandissimo, ma non è Orson Welles.
L'Ultimo Terrestre è paradossalmente vittima di se stesso. Quando ti trovi a giudicare con gli occhi di chi si aspetta un grande film, la possibilità di rimanere delusi è alta, anzi altissima.

Tecnicamente ineccepibile. Una fotografia da urlo e una scelta delle location di grande intuito, mista a una buona direzione degli attori, fanno de L'Ultimo Terrestre un esordio sopra la media.
Un buon film che conferma Gipi autore visionario capace di raccontare un mondo reale-parallelo al nostro con grande semplicità stilistica e poesia. Vero limite strutturale: la sceneggiatura. Frammentaria, fredda e poco incline a variare le carte in tavola. Un'atmosfera sommersa che non appare mai in superficie e non riesce ad emozionare lo spettatore, il quale rimane affascinato ma in attesa permanente di un cambio di registro narrativo. Il film inizia come finisce.
Tutto questo rende L'Ultimo Terrestre un'opera acerba, e lontana dalle aspettative che i media e la Fandango hanno cercato di generare. Ma è anche un'opera che fan ben sperare per i prossimi lungometraggi di Gipi, che sembra avere tutte le carte in regola per dire la sua anche nella settima arte.
Non ci resta che aspettare.

Se dovessi dare un voto darei un sei e mezzo.


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