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La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

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mercoledì 9 novembre 2011

17 anni dopo

Il 17 porta sfortuna anche Berlusconi.
Oggi i giornali paventano il fallimento, con una borsa impazzita e uno spread che ci porta a livelli di alto rischio. E' allarme rosso. Se continua così l'Italia finisce peggio della Grecia e al pari dell'Argentina.

Esatto proprio noi, quelli che riempiono i ristoranti e hanno in tasca l'Iphone. L'economia italiana non è così malata, non vola ma non decresce, siamo più poveri di prima ma non siamo veramente Poveri. Purtroppo però siamo in balia della finanza e ci tocca ballare, con un governo e il suo gran cerimoniere che non sembrano sapere i passi giusti.

Da 17 anni Silvio Berlusconi caratterizza la politica italiana, da 17 anni scaglia colpe a destra (poche) e a sinistra (tante) eleggendosi a unica guida possibile verso la salvezza, da 17 anni la sua figura ingombrante ha ingolfato qualsiasi dibattito politico e qualche speranza di cambiamento.
La destra parlava bene di Berlusconi, la sinistra parlava male di Berlusconi. Sempre di lui si parlava. Adesso qualcosa è cambiato, il suo sorriso non funziona più e la sua uscita di scena è alle porte.

Ha vinto per quasi 17 anni in elezioni democratiche. Gran parte del popolo italiano lo ha sostenuto e votato in ogni situazione. Ora tutti i sostenitori sono spariti, su facebook c'è solo un grande coro: vattene!
Eppure 3 cittadini su 5 lo hanno votato.
I primi perdenti siamo noi, incapaci di cambiare le cose quando serve e buoni solo a lamentarsi dopo.
L'Italia ha bisogno di una bel bagno di umiltà.

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