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La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

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venerdì 13 maggio 2011

Documentari sul Cinema - prima parte

E' un genere che mi ha sempre affascinato. 
Sono un grande curioso della storia del cinema, e adoro sapere come si sono svolte le riprese o i piccoli aneddoti di un film, allo stesso tempo trovo interessante quando un regista racconta della sua esperienza o critica il lavoro degli altri. 
Questi fondamentalmente sono i motivi che mi portano a cercare sempre nuovi documentari sulla settima arte. Prediligo quelli d'autore che cercano di raccontare qualcosa e non i semplici extra dei dvd assemblati in fretta e furia. In questo e in altri post cercherò di recensire alcuni fra quelli che ho visto.



















E' un documentario che ripercorre la vita del grande Stanley, dall'infanzia fino a Eyes Wide Shut. Paradossalmente è un'opera noiosa, che ripercorre la vita di uno dei più grandi registi del cinema con una reverenza e una ripetitività disarmante. Il documentario è scandito dalle varie produzioni dei film, e per ogni nuovo progetto non si fa che parlare di quanto Kubrick fosse maniacale e avanti con i tempi, bizzarro nei suoi modi e gran lavoratore sul set. Una volta apprese queste cose potete anche spegnere.
Il problema di Stanley Kubrick - A life in Picture a mio avviso sta a monte dell'operazione. In primis è chiaramente un documentario commissionato dalla Warner Bros da mettere in un futuro cofanetto. In secondo luogo il regista Jan Harlan è cognato ed ex produttore di Stanley e questa vicinanza al regista scomparso si fa sentire, Harlan non osa mai e ne tanto meno affronta il materiale con un piglio critico da reporter, si limita a raccontare quello che è scritto su tutti i libri farcito di qualche commento dei suoi ex collaboratori.
Più che un'opera a se stante è da considerare come un extra di un dvd.
















Come si fa a non esser curiosi di vedere il documentario sulla lavorazione di uno dei più grandi film di sempre? Impossibile. Per i cinefili e gli amanti di Apocalypse Now una visione obbligata. Il documentario è stato realizzato mettendo insieme il materiale girato dalla moglie di Francis, Eleanor Coppola, durante le riprese del film e con numerosi estratti audio registrati all'epoca. Quello che ne emerge è il dietro le quinte di una delle più grandi imprese cinematografiche di sempre.
E' come se durante il rinascimento avessimo avuto l'opportunità di stare vicino a Michelangelo mentre lavorava alla Cappella Sistina. Avremmo visto le preoccupazioni, le difficoltà, la pazzia e i disastri di un artista alle prese con un'opera più grande di lui. Hearths of Darkness è proprio questo: una piccola finestra sul set più incredibile della storia del cinema e un regista alle prese con un film impossibile. 
Quando guardate questo documentario non potrete fare altro che chiedervi:
Io avrei mollato? Come ha potuto portare in fondo un film del genere? Come può essere ancora sano di mente?
Quando la troupe festeggia il 200esimo giorno di riprese ho capito che ormai era il destino a guidare questo film verso il capolavoro assoluto. Non perdetelo sopratutto se volete girare un film.

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